giovedì 28 marzo 2013

Incontro per i produttori cerealicoli


Nell’ambito della propria attività rivolta all’aggiornamento tecnico/commerciale degli imprenditori agricoli, Terremerse organizza una serie d’incontri per i produttori cerealicoli, finalizzati anche a trasmettere i migliori consigli tecnici per  le colture primaverili.
A tale scopo è prevista una serata per mercoledì 3 aprile, ore 20.30 al Circolo Endas di Santerno (via Santerno-Ammonite, 192).

giovedì 14 marzo 2013

Riunioni per assicurazione produzioni agricole


Terremerse, in collaborazione con altre realtà cooperative e con varie società assicurative, ha valutato la possibilità di realizzare un programma mutualistico con la finalità di stabilizzare i redditi delle imprese agricole. Redditi messi a rischio dalle condizioni climatiche avverse che si sono riscontrate negli ultimi anni, con gravi danni alle produzioni, e dalla volatilità dei mercati.

Al fine d’illustrare tutti i dettagli di questo programma, denominato Fondo Orion, Terremerse ha organizzato una serie di riunioni: lunedì 18 marzo ore 20 a Faenza (Stabilimento Ortofrutticolo, via San Silvestro 38), martedì 19 marzo ore 20 a Imola (Centro Sociale “La Stalla”, via Serraglio 20), mercoledì 20 marzo ore 20 a Bagnacavallo (Sala Convegni Sede Terremerse, via Cà del Vento 21), giovedì 21 marzo ore 20 a Filo (Sala Riunioni Casa del Popolo, via VIII settembre 2).

mercoledì 6 marzo 2013

Prospettive dei seminativi nel ferrarese


“Costi colturali e prospettive economiche dei seminativi nel ferrarese” è il titolo del convegno che si svolgerà l'8 marzo 2013 alle ore 9 nell'Aula Magna dell'Istituto Tecnico Agrario Statale F.lli Navarra di Malborghetto di Boara (FE). Nel corso dell’incontro verranno esposti i risultati delle sperimentazioni svolte grazie alla collaborazione tra la Fondazione Navarra e la Fondazione Olao Gulinelli.
Durante la mattinata saranno illustrati i costi di coltivazione e la redditività di grano tenero, grano duro, colza, mais, soia e barbabietola da zucchero. L'analisi economica è stata realizzata sulla base dei reali costi sostenuti dall'azienda agricola della Fondazione Navarra nella campagna agraria 2011-2012. La condivisione dei risultati di questa indagine economica nasce dall'esigenza di disporre d’informazioni e di metodi che aiutino l'azienda agricola a fare scelte imprenditoriali mirate.
La seconda parte del convegno sarà dedicata a una tavola rotonda in cui i principali protagonisti della filiera delle colture cerealicole ferraresi si confronteranno sulle prospettive di mercato, sulla valorizzazione dei prodotti e sugli aspetti igienico sanitari (micotossine). Per l'occasione saranno presenti: Augusto Verlicchi, Direttore Filiera Cerealproteici Terremerse, Claudio Caselli, Capo Servizio Cereali del Consorzio Agrario Provinciale di Ferrara, Diego Scudellari, Direttore della OP Grandi Colture Italiane, Alessandro Zucchi, Direttore della Cooperativa Assistenza Produttori Agricoli di Ferrara.
Per vedere il programma dettagliato cliccare qui.

martedì 5 marzo 2013

Cereali: riflessioni per le semine primaverili


Questo articolo vuole fare alcune riflessioni sui primi sei mesi della campagna di commercializzazione della produzione cerealicola 2012. L’obiettivo è quello di dare alcune informazioni utili agli imprenditori agricoli che devono pianificare le semine primaverili dei cereali.
La campagna produttiva del 2012 ha avuto come denominatore comune, nella maggior parte degli areali produttivi, la fortissima siccità. Questo fattore nella prima parte della campagna ha messo in moto dei meccanismi a livello di mercato del prodotto fisico e dei futures, che hanno portato su tutte le piazze a un rialzo generalizzato dei prezzi dei cereali.
«Particolarmente significative sono state le previsioni che l’USDA mensilmente pubblica e che hanno contribuito a influenzare gli andamenti del mercato – spiega Augusto Verlicchi, direttore cerealproteici Terremerse - . Stime che per diversi mesi sono state improntate al ribasso delle rese produttive di soia e mais negli Stati Uniti e che hanno favorito il rialzo dei prezzi di tutti i cereali sui mercati mondiali. Le ultime stime USDA dell’11 Gennaio, danno una produzione mondiale di grano, mais e soia di 1.776 mln di tn, leggermente in aumento rispetto alle precedente stima di Dicembre, ma in netta riduzione di 42 mln di tn. rispetto alla campagna 2011/12. Nello specifico, il grano tenero è stimato a 654,31 mln di tn, in calo rispetto alle 696,94 mln di tn della produzione 2011/2012, e il mais è stimato a 852,30 mln di tn, anch’esso in diminuzione rispetto alla produzione 2011/12 che era di 883,54 mln di tn. Per la soia, invece, l’ultima stima ci indica una produzione di 269,41 mln di tn in aumento rispetto al 2011/2012».
Nell’Unione Europea la produzione complessiva di cereali è stata di 272 mln di tn, in riduzione sul 2011 di 9 mln di tn. Questa riduzione è dovuta in massima parte al mais e al frumento tenero, mentre l’orzo e il riso sono aumentati, stazionario, sempre sul 2011, il frumento duro.
In Italia, in controtendenza con il dato europeo, si è prodotto più frumento tenero e duro, mentre per il mais la diminuzione è stata maggiore rispetto alla media europea.
Da quanto scritto emerge immediatamente che un ruolo preminente è giocato dal clima. La sua influenza sulle produzioni agricole (in quantità e qualità) è il primo elemento che può modificare sostanzialmente le tendenze di mercato. Il secondo elemento, è rappresentato dai consumi che pur meno imprevedibili in quanto in costante aumento per effetto dell’aumento demografico, spesso risentono localmente di squilibri logistici, finanziari ed economici.
Il 2012 sarà certamente ricordato come un'annata fra le più calde e siccitose degli ultimi 50 anni, lo sanno bene la maggior parte dei produttori di mais, soia e girasole. In Italia la siccità ha colpito duramente, con assenza di piogge e temperature che hanno superato in diverse località i 40 gradi. Caldo record anche in Europa: colpiti tutti i Paesi della fascia mediterranea e in parte anche i paesi dell’Est europeo come Romania, Ungheria e Serbia. In alcune aree dell'Emilia Romagna si sono ampiamente oltrepassati i 30 giorni con temperatura massime superiore ai 35° C.
La carta della siccità, elaborata dal Servizio IdroMeteoClima dell’Arpa, mostrava alla fine di Agosto un deficit idricosu quasi tutto il territorio regionale da 100 a 300 millimetri d’acqua (siccità eccezionale dei suoli). Le colture che più hanno sofferto sono state il mais, il sorgo, le piante industriali (barbabietola, pomodoro e girasole) e le foraggere, con un calo delle rese stimato tra il 30 e il 60%. Diverse aziende hanno perso addirittura la totalità della produzione. Oltre a questa grave perdita di produzione, l’altro fattore che ha determinato la negatività per la nostra produzione di mais è stato il grave attacco del fungo Aspergillus, che ha generato l’insorgenza delle aflatossine: un grave problema per i produttori e l’industria zoomangimistica, in particolare per quella dedicata all’alimentazione delle bovine da latte.
«È ormai consolidato che il territorio sta subendo gli effetti di un cambiamento climatico in cui annate particolarmente siccitose possono ripetersi sempre più frequentemente – prosegue Verlicchi -. Partendo da questo presupposto, gli imprenditori agricoli dovranno rivedere la propria pianificazione produttiva prendendo in esame elementi come la vocazionalità colturale, le condizioni climatiche e pedologiche, la disponibilità idrica, la possibilità o meno di irrigare con impianti che consentano la massima efficienza e razionalità economica, e così facendo possono individuare gli ordinamenti colturali più adeguati sia dal punto di vista produttivo sia economico. Essendo prossime le semine dei cereali primaverili, è da tenere in considerazione, la coltura del sorgo bianco, in quanto in termini di disponibilità idrica non è molto esigente, inoltre presenta una buona resistenza alle malattie fungine. Da un punto di vista economico poi, negli ultimi anni si è dimostrata valida anche in termini di PLV e di redditività».
Il sorgo è una delle piante cerealicole più importanti e viene coltivato in prevalenza nelle aree aride e semiaride del pianeta. In Italia, la coltura è praticata principalmente in Emilia Romagna e nelle regioni Centrali, soprattutto nelle Marche. Questa coltura si è diffusa nelle zone caratterizzate da terreni argillosi e profondi, con disponibilità irrigue del tutto assenti o insufficienti per consentire la coltivazione del mais.
Per portare un ulteriore vantaggio in termini di reddito ai produttori agricoli, Terremerse, come ha già fatto da anni per il frumento tenero e duro, perseguendo una propria politica di valorizzazione delle produzioni cerealicole, proporrà dei contratti di coltivazione sul sorgo, fatti sulla base di Accordi commerciali con primarie industrie zootecniche. Tali Accordi sono tesi a dare, oltre alla garanzia di collocazione della produzione, una buona redditività della coltura partendo da una analisi dei costi di produzione.

«Proseguendo nella politica di valorizzazione commerciale delle produzioni cerealicole, attraverso i contratti di coltivazione, cogliamo l’occasione di questo articolo per informare che con strutture cooperative della filiera cerealicola abbiamo avviato un progetto di qualificazione della filiera del frumento tenero per l’industria alimentare. – sottolinea il direttore Verlicchi -  Il percorso che ci vede direttamente coinvolti si pone i seguenti obiettivi:
ampliare e strutturare la programmazione e la produzione dei cereali destinati all’industria alimentare coinvolgendo i soggetti che operano a livello nazionale;
ideare nuove referenze innovative nei prodotti da forno rispetto alla qualità, alla salute, all’accorciamento della filiera, da proporre e condividere anche con la GDO;
fornire garanzie di qualità ai prodotti industriali da forno attraverso l’impiego di farine a marchio “Q.C. Qualità Controllata RER” ottenute da produzioni integrate;
sviluppare il biologico nei segmenti dei prodotti industriali da forno attraverso l’impiego di farine ottenute da produzioni biologiche;
sviluppare le sinergie tra le cooperative interessate, sviluppare maggior valore per il consumatore e a valle della produzione da redistribuire equamente lungo la filiera.
L’obiettivo che ci poniamo è quello di presentare delle proposte commerciali ai nostri Soci già dalle prossime
semine autunnali».